27 gen 2010

La cucina in letteratura


Diversi di voi, mi chiedono delle massime, o dei passaggi narrativi presi da romanzi, insomma passaggi che ancora fino ad oggi appunto non si trovano su internet...  ogni tanto ne metterò più che volentieri, anche se il mio desiderio è trovarne tante più possibile da raccogliere nel ricettario-libro ! E' sempre una gran soddisfazione vedere che nei secoli la cucina prende parte alle pagine dei più grandi e disparati autori di tutta la terra !
Naturalmente se volete contribuire a spedirmi passaggi narrativi ben vengano ! 

 da “Una giornata di Ivan Denisovich” di Aleksandr Solzhenitsyn, ed. Newton Compton

“La sbobba non cambiava mai, era sempre uguale e dipendeva dal tipo di verdura ammassato per l’inverno. L’anno passato avevano ammassato solo carote salate e così da giugno a settembre non c’era stata che zuppa di carote. Adesso cavolo nero. Il periodo più grasso per il detenuto è giugno: le verdure finiscono e vengono sostituite con granaglie. Il più magro, luglio: nei calderoni si cuoce l’ortica.
Del misero pescetto venivano su soprattutto le lische. La carne si era staccata e si era spappolata durante la cottura. Ne era rimasta un po’ attaccata solo alla testa e alla coda.

Per secondo c’era una polentina di magarà. Freddandosi, si era rappresa in un tocco e Shuchov la tagliava a pezzetti. La magarà non era buona neppure calda, figuriamoci poi fredda! E non saziava. Non era che erba, però era gialla e sembrava miglio. Bella trovata, darla al posto dei cereali!”


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